
Premetto che l’idea di una rilettura di questo immane lavoro è stata una follia che ho portato a termine soltanto per indomita tenacia.
Ignoro cosa, a 20 anni, mi fece urlare al capolavoro e ricordarlo entusiasticamente tanto da spingermi addirittura a riprenderlo in mano. In una versione stile vocabolario, poi, per la quale non bastano gli occhiali ma serve una lente d’ingrandimento.
Ovvio che non sono più la ragazza di allora, ma durante questi 14 mesi di tortura, perché di questo si è trattato, non certo di un piacere, non ho trovato assolutamente niente che mi abbia entusiasmato e addirittura nulla per cui girare la pagina con il minimo desiderio.
L’unico desiderio era quello di finirlo, prima o poi.
Cosa vi posso dire. Se non vi siete mai cimentati in questa ardua impresa, non fatelo ora. Ci sarà un motivo se non l’avete mai fatto, no? Se soffrite d’insonnia, invece, usatelo in alternativa al sonnifero. Non serve neanche che capiate la storia,potete anche aprirlo a caso, anche perché nei lunghi periodi di pagine e pagine (si, signori, pagine e pagine prima di finire una frase!) perdereste sicuramente il senso di quanto leggete. In compenso il sonno vi abbraccerà in un lampo, garantito!
Il caro Proust ha messo molto di sé nel personaggio di quest’opera infinita. Il risultato però è alquanto fastidioso, perché in tutta la mia carriera di lettrice difficilmente ho trovato un uomo che si facesse detestare come il narratore della rechèrche. Con le sue fisime, la sua ipocondria, il suo essere debole e malatuccio, la sua infantilità, l’assurda gelosia e la totale incapacità non dico di godersi la vita, ma almeno di farne un buon uso! Tutto ciò che provoca è appunto fastidio. Sono arrivata anche a pensare che fosse nevrotico come una donna al quale Freud avrebbe consigliato l’isterectomia! Delirio.
Devo ammettere che ero indecisa se parlarne o meno. Una cara ragazza un giorno mi disse che lei raccontava soltanto dei libri che aveva trovato belli e interessanti, per non influenzare negativamente i potenziali lettori.
Ma io vi voglio bene e vi sconsiglio anche quelli brutti! 😀
Grazie per il non-consiglio, non lo leggerò 😀
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È una bella sfida, ma la meta è appagante.
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Soffri d’insonnia? 🙂
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Talora😄
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Vedrai che Proust si rivelerà un rimedio eccellente 😀
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Eh, ma l’ho già letto. Come contare le pecore😄
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😀
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invece hai fatto benissimo. Lessi Proust durante gli anni di ingegneria, per cui l’ho diluito negli ultimi 3 anni. Le conclusioni sono piu’ o meno le stesse. Resta il racconto della dissoluzione di un mondo, fatto con certosina perizia. Ma francamento diluito nello stagno che tu dici. Trovo che le recensioni negative, ben argomentate vadano fatte, anzi. Trovero’ anche io il tempo per argomentare di come Umberto Eco, sia stato eccessivamente sovravvalutato come narratore. Pero’ bisogna veramente argomentare bene, altrimenti si rischia di essere degli spara sentenze.
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Di Eco lessi Il nome della rosa, che ricordo ancora, e Il pedondolo di Focault, completamente dimenticato. Magari gli darò una seconda chanche come ho fatto con Proust. Ora come ora non posso esprimere nessuna opinione in merito.
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